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Passatelli emiliani grattati: insomma, il solito casino!

Mercoledì…mi viene in mente il film “Un mercoledì da leoni“, Mercoledì della Famiglia Addams, il Mercoledì delle ceneri…
Wiki lo definisce con grande sagacia “il giorno della settimana tra il martedì e il giovedì”…non gli si può nascondere nulla!!
Ma ultimamente il mercoledì ha assunto tutto un altro significato. Il mercoledì ormai è sinonimo di Mercoledì Social e in particolare, in questi giorni, di Emilia mon amour, evento creato da Muffin e Dintorni che riunisce una serie di mitiche foodblogger (e me…che sono una footblogger) in una mega raccolta con prova di ricette emiliane.

L’altra volta mi sono cimentata con le Tigelle, questa volta invece ho sperimentato i Passatelli in brodo.

Ero ovviamente sprovvista di ricetta e pronterrime sono accorse in mio aiuto Micol e Cecilia dopo un brainstorming che ha coinvolto mamme, nonne, zie…cosa c’è di più tradizionale e originale emiliano di così?

Il problema si è posto a posteriori, scusate il gioco di parole, dato che per fare i passatelli serve un apposito strumento che sembra uno schiacciapatate, ma che in realtà non lo è…perchè non solo lo schiacciapatate ha i buchini anche lungo il bordo e il mitico oggetto no, ma soprattutto il mitico oggetto ha I BUCHI GROSSI…
Ecco…io non ho quel mitico oggetto!!
Quindi, l’impasto si fa con i seguenti ingredienti (per 4 persone)
3 uova
200 g di pangrattato
200 g di parmigiano
4 cucchiai di farina
buccia grattugiata di un limone
noce moscata
sale
brodo

L'impasto sbriciolosoBanalmente si impasta tutto , si prepara il brodo (ci ha pensato la mia mamma con tanta carne che ci avrebbe potuto sfamare il condominio) e poi si mette a cuocere il brodo e poi…ecco..in teoria si dovrebbe mettere l’impasto dentro l’apposito “passatellaro”, il mitico oggetto di cui sopra che permette una spremitura e una discesa del contenuto in piccoli lombrichelli che andrebbero tagliati ad una lunghezza di circa 6/10 cm direttamente sulla pentola con il brodo che bolle e lasciati cuocere per circa 5 minuti.
Essendo priva del mitico, le ho provate tutte: una schiumarola (a Roma si chiama così…in italiano mica lo so.. 🙂 ), delle pinze per il fritto con i buchi grandi…ma nulla era adatto allo scopo…e allora…LI HO GRATTATI!!!la grattugiata

Ebbene sì, ho preso la grattugia di Ikea (quella a tronco di piramide, per capirsi), l’ho girata dal lato con i buchi più larghi, ho impugnato una manciata di impasto sbricioloso e mi sono messa a grattugiare con tanta veemenza…
Praticamente è venuta fuori una stracciatella, ma che stracciatella signori della corte!!

la fine...in brodoConfesso…l’aspetto non era per niente quello dei passatelli, ma passatellatemi la mancanza dell’apposito strumento, perchè erano veramente buoni!!

Posso ritenermi perdonata con l’attenuante della bontà e dell’impegno? 🙂

Forse non sarò mai una vera foodblogger, ma almeno da me si mangia bene…

Categorie: Emilia Mon Amour, minestre e zuppe, Ricettacolo: primi | Tag: , , , | 2 commenti

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