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Sana cucina romana: la Stracciatella

Mi sono resa conto che ieri nel post per il Mercoledì Social sui Passatelli ho nominato la Stracciatella, mitico e sostanzioso piatto della cucina romana, anche perchè, benchè in dosi diverse, gli ingredienti sono praticamenti gli stessi!!

La stracciatella che dico io ovviamente nulla ha a che vedere con il gelato, ma è una zuppa che si fa con uova, parmiggiano, pangrattato e noce moscata. Prende il suo nome dal fatto che, a differenza di altre zuppe, la consistenza è stracciata.

Nella mia famiglia, leader indiscusso di tale pietanza è la zia Pina, cognata di mia madre (moglie del fratello, ecc ecc..) che, come tradizione vuole, ogni 25 Dicembre a pranzo ce la propone come apritour del festival della caloria di Natale…ed è un apritour perfetto visto che da sola copre almeno il 10% del fabbisogno calorico dell’Africa!!
Come tutte le ricette casalinghe (casa che vai, ricetta che trovi!), anche questa è tramandata oralmente e di conseguenza le dosi sono totalmente randomiche perchè “famo a occhio“. Io provo a darvi un’indicazione di massima, poi dovete provare voi.

Gli ingredienti, per 4 persone, come accennavo sono i seguenti:
4 uova
parmigiano (parecchio)
pangrattato (solo per addensare, quindi non molto)
noce moscata (a piacere)
sale
buccia grattata di un limone
brodo di carne

Il brodo lo preparate come più vi aggrada. Noi in genere si mischia un pò di tutto, ma il brodo di pollo va per la maggiore.
A parte, in una terrina, sbattete le uova con il sale e mettete parecchio parmigiano, la frittatona deve essere densa, ma non troppo. Non deve essere una pastella, ma nemmeno liquida. Io direi che per 4 uova almeno un etto di parmigiano ci deve andare, ma lo dico io, quindi prendete la cosa con beneficio di inventario (e io la dico col beneficio di inventare!!).
Devono comunque prevalere le uova su tutto come sapore.
Una manciatina di pangrattato aiuta ad addensare ulteriormente.
Dateci poi una bella grattata di noce moscata, che si senta che ce l’avete messa, non gliela fate solo vedere e il limone grattugiato.

Mescolate il tutto e quando il brodo è pronto si comincia il gioco: versate il compostone direttamente nel brodo che cuoce sbattendo velocemente con la forchetta (nel brodo!!) mentre lo versate, stracciando così le uova…continuate a sbattere per pochi minuti, fino a che le uova non si sono rapprese dopo di chè, servite con una bella spolverata di parmigiano e, se vi piace, del pepe.
In bocca si dovranno sentire i pezzetti di uovo, come minuscole frittatine che galleggiano tra i lucciconi di grasso del brodo.

Come per tutte le minestre è d’obbligo il risucchio dal cucchiaio con il tipico rumore, così elegante e così altamente consigliato da monsignor Della Casa, specie per cene con ministri o alti prelati!

Io purtroppo non ho foto al riguardo, dato che non mi sono messa a fare la stracciatella oggi che fanno 40 gradi, e ne ho rubata una dal web per dare un’idea…voi però datemi retta e fate almeno una volta nella vita una stracciatella…ci vuole pochissimo e non resterete delusi, qualsiasi cosa accada…e soprattutto..NON SERVONO ATTREZZI PARTICOLARI, ma solo una semplice forchetta e un cucchiaio per mangiarla!

Categorie: minestre e zuppe, Ricettacolo: primi | Tag: , , , , | 2 commenti

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